News - Sistri, gli ultimi arresti complicano il rinnovo del contratto alla Selex

Sulla questione del contratto tra il ministero dell’Ambiente e la Selex per la realizzazione del Sistri è intervenuto Ermete Realacci.

Il presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera commenta l’audizione davanti alla stessa Commissione del ministro Gian Luca Galletti e, di fatto, chiede che si riveda l’affidamento delle attività alla Selex, alla luce degli ultimi risvolti delle indagini dei magistrati.

 

 

LE INDAGINI – Abbiamo riportato della notizia dell’arresto dell’ex presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini, risultato dell’inchiesta sui fondi neri del Sistri. Proprio quest’inchiesta porta a considerare da una nuova prospettiva il contratto con la Selex, che epraltro scade a novembre.

LA POSIZIONE DEL MINISTERO - “Il ministero dell’Ambiente sta valutando se, visti violazioni e illegittimità nell’iter amministrativo di affidamento del progetto Sistri a Selex Es individuati dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, ci siano le condizioni per considerare il contratto con Selex Es non valido e procedere a nuovo affidamento senza incorrere in penalità”: sono le parole del ministro Galletti, riferite da Realacci. Il ministero, dunque, sta valutando se sia il caso di avviare una nuova procedura di affidamento del Sistri.

L’AFFIDAMENTO ALLA SELEX – Lo stesso Realacci ricorda come dopo 2 anni di istruttoria l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici abbia depositato una deliberazione con cui specifica alcune violazioni e illegittimità in merito all’iter amministrativo del Sistri, un iter non conforme al Codice dei contratti pubblici, in primis sul fronte del segreto di stato.

 

 

IL FUTURO DEL SISTRI - I rilievi – ricorda ancora Realacci - sono stati inviati anche alla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Napoli, alla Procura generale della Corte dei Conti e al Nucleo Polizia Tributaria di Napoli. “Rilievi e fatti che non potranno non incidere sulla decisione del Ministro dell’Ambiente rispetto al prolungamento del contratto in essere, in scadenza il prossimo 30 novembre”. Ma nell’aria c’è odore di cancellazione.

Qualche giorno fa il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi aveva già lasciato intendere quest’ipotesi, ma le operazioni di semplificazione sul sistema proseguono, il che, invece, sembra portare alla conclusione che il governo abbia intenzione di non dire affatto addio al sistema di tracciabilità dei rifiuti così com’era stato progettato.

 

Fonte: Greenbiz.it

2/7/2014